Vestiti da donna Silvian Heach
SILVIAN HEACH, un noto brand all’interno del gruppo Arav, che ha festeggiato il suo ventesimo anniversario nel 2022, sta avviando una nuova direzione artistica e creativa a partire dalla stagione Primavera Estate 24, affidando la propria visione ai talentuosi designer Marco Giugliano e Nicolò Bologna, i fondatori dell’apprezzato marchio MARCOBOLOGNA, nato nel 2011 dopo un’esperienza significativa con prestigiosi brand italiani e internazionali.
Nel corso degli anni, molte celebrità, tra cui Madonna, Paris Hilton, i Maneskin e molti altri, hanno scelto di indossare i prodotti del marchio. In una location suggestiva, dominata dal Vesuvio, è stata ufficializzata la nuova direzione affidata ai due designer, che hanno presentato una collezione durante una sfilata a bordo piscina, unendo in modo perfetto lo stile contemporaneo e pop dei designer con l’identità di SILVIAN HEACH, apportando un significativo slancio alla Collezione SS24.
La decisione, come spiegato da Mena Marano, fondatrice e CEO del gruppo Arav, è stata presa basandosi sulla profonda stima che ha sempre avuto per Marco e Nicolò e per la loro visione creativa.
Silvian Heach: la storia del marchio
All’inizio, Mena Merano, l’amministratore delegato di Silvian Heach, non avrebbe mai previsto la trasformazione del marchio nel corso di 11 anni. Lei e suo marito, con esperienze nel settore del prodotto e del commerciale, erano giovani e intraprendenti, quindi decisero di sperimentare.
Mena Marano, originaria di Napoli e alla guida di Arav Fashion (con Giuseppe Ammaturo come presidente), spiega che il gruppo comprende diversi marchi: Silvian Heach, fondato nel 2002, insieme alle linee per bambini Silvian Heach Kids, Aston Martin e Layette.
I proprietari investirono tutte le loro risorse nel marchio, con l’obiettivo di creare un marchio compatto, fresco, giovane e accessibile. Pertanto, scelsero di stabilire la sede a Nola, un luogo di importanza storica per il settore tessile napoletano.
Così nacque Silvian Heach, con un nome internazionale, prezzi contenuti (pochi articoli superavano i 50 euro) e un’identità stilistica ben definita. La risposta più positiva arrivò soprattutto dal Sud Italia, ma la reazione dei consumatori fu sorprendentemente entusiasta e numerosa.
In soli dieci anni, il fatturato raggiunse i 90 milioni di euro, con 200 dipendenti e 100 negozi monomarca. Nel frattempo, l’espansione oltre i confini nazionali divenne sempre più rilevante. Le esportazioni rappresentavano il 24% del fatturato, ma l’obiettivo era rendere Italia ed estero “equivalenti”, concentrandosi in particolare sui mercati russo e spagnolo.
Il settore del commercio al dettaglio rimaneva prioritario, con il gruppo che mirava ad aumentare la sua incidenza sul fatturato dal 30% al 50%. La loro politica era determinata e mirata, cercando di essere presenti nei luoghi più adatti per loro. Inoltre, rilanciarono il negozio online, affidandolo a una struttura esterna.
Anche il successo delle collezioni per bambini, tutte relativamente recenti, sorprese. Dal 2009, raggiunsero un fatturato di 26,2 milioni di euro in meno di 4 anni, un risultato notevole.
Ma forse il passo più significativo per Arav avvenne il 7 maggio scorso, quando accettarono l’ingresso di minoranza di due fondi di private equity affiliati a Vertis, una società di gestione del risparmio napoletana. Mena Marano spiegò che avevano bisogno di un sostegno per ottenere importanti progressi di qualità e trovarono in Vertis gli interlocutori ideali. Lei e suo marito rimanevano i principali azionisti, senza alcuna modifica alla struttura, dimostrando la fiducia nel progetto.
Analizzando gli avvenimenti di Arav, Mena rifletteva che sia negli affari che nella vita, è importante non lasciarsi scappare le opportunità. Essere presenti sul posto e osservare attentamente i diversi mercati permetteva di cogliere le migliori occasioni, motivo per cui partecipavano a numerose fiere del settore. L’immobilismo, soprattutto in periodi difficili, non era una strategia vincente.
In sintesi, il marchio Silvian Heach continuava a crescere. Avevano raggiunto i 100 negozi monomarca in tutto il mondo e il piano di espansione prevedeva nuove aperture.
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